Commedia brillante in atto unico
di Gloria Deandrea
Sinossi
La vicenda si svolge all’interno del Palazzo Reale di Caconia, residenza di Re Cacone. Il Regno viene messo in subbuglio in seguito all’apparizione, nella pubblica piazza, di una figura misteriosa, chiamata ’Idealista’, il quale espone alla gente il concetto di ‘uguaglianza’. Tale concetto, e tale figura, destano notevole preoccupazione ai rappresentanti di corte. In particolare, Re Cacone, sente il dovere morale di un intervento nei confronti della persona che ha gettato tanto scompiglio nel suo Regno. Di conseguenza, convoca i Consiglieri per accogliere le loro istanze, tutte favorevoli all’isolamento dell’Idealista, ed al suo malsano desiderio di equivalenza dei sudditi, attraverso il congelamento del pensiero ‘ideale’. Il tentativo del Re e dei Consiglieri, tra dubbi, litigi ed alterazioni verbali, si rivelerà caotico, ma, al tempo stesso, alquanto incisivo.
Personaggi
sei attori in scena Re Cacone, Regina, 1° Ministro, tre Consiglieri
ruolo doppio
Re Cacone Re di Caconia
Regina Sua consorte
1° Ministro principale Ministro del Re
Idealista rivoluzionario
Consigliere Gran Maestro delle Armi, Gerarca dello Stato Maggiore delle Spade
Consigliere Gran Maestro delle Menti, Membro onorario della Congregazione dei Mui - Maestri Universitari Ispirati
Consigliere Gran Maestro della Fede, Discepolo della Confraternita degli ‘Irradiati dalla Grossa Luce’
Descrizione scena
Lo spazio è determinato dal vuoto del palcoscenico e da pochi elementi teatrali.
L'unico ambiente che compone la scena, individuata dai distinti spostamenti delle figure agenti, è il palcoscenico stesso, rappresentato nella sua essenzialità, e accessibile al pubblico con immediatezza attraverso la raffigurazione 'a vista' dei componenti scenici in uso.
Per una buona comprensione del testo, valorizzato dagli attori, si rende perciò necessario utilizzare tali componenti, di supporto agli attori medesimi, e non di ostacolo. Questi materiali si distinguono in:
- oggetti di scena presenti per tutta la durata della pièce, quali: un praticabile su cui si dispongono diagonalmente due troni; uno specchio in centro scena, montato su girevole, sul retro del quale, coperto da un tendaggio di seta porpora, si trova l’immagine di Re Cacone giovane con l’Idealista
- oggetti di scena mobili e mai fissi, in modo da essere gestiti direttamente dall’attore, che dovrà trattare tali oggetti come elementi di potenziamento alle proprie capacità gestuali, di supporto all’azione scenica
- luce diffusa – per evidenziare gli spostamenti degli attori agenti
luce contenuta, 'di taglio' – concentrata sul singolo attore, nei momenti di recitazione di monologhi e/o soliloquio
controluce – per l’esposizione al pubblico delle scene 'in ombra' presenti nella pièce. Quest’ultimo uso della luce si manifesta, inoltre, come metafora visiva di annullamento della figura dell’attore, in favore della sua ombra, appunto, che, nel caso specifico, offre un’ulteriore lettura dei personaggi, evidenziando il rapporto duplice tra essere e non essere - è possibile inserire, inoltre, cartelli e/o proiezioni con scritte o parole efficaci, di sostegno al testo e alla scena, possibilmente gestiti dall’attore
La scena sopra indicata è pensata per potenziare il lavoro dell’attore, che non può essere compromesso da ambienti fastosi o barocchi, indicativi di altre forme teatrali. A tal proposito è importante porre in evidenza il fatto che la scena è, e dev’essere sempre di supporto all’attore, il quale saprà porre, nel modo più consono, l’attenzione sul testo teatrale, grazie all’uso appropriato della parola e del gesto.
Descrizione costumi
I costumi, fondamentalmente contemporanei, è necessario che rispondano alle caratteristiche di 'adattabilità' alla figura attoriale, perciò, devono presentarsi come supporto all'azione compiuta dall'attore medesimo, e non da ostacolo. Caratteristiche determinanti sono occupate dal colore dei mantelli e dalla forma dei cappelli. Tali caratteristiche permettono una distinzione tra:
- costumi per i reali: Re Cacone e Regina – sopra ad abiti neutri, indossano due mantelli di colore blu, abbondanti, che impediscono movimenti rapidi; mentre il capo è sovrastato da due corone sovradimensionate
accessori per i reali: Re Cacone e Regina – il Re ha tra le mani un coltello, con cui gioca; la Regina mantiene un fazzoletto blu - costume per il 1° Ministro – sopra ad un abito neutro, veste una mantella ridotta, di piuma scarlatta, leggera, per favorire il movimento, e un cappello, anch’esso piumato scarlatto
- costumi per i Consiglieri – sopra ad abiti neutri, il Gran Maestro delle Armi indossa una mantella ridotta, con cappello quadrato, entrambi bordeaux. Il Gran Maestro delle Menti veste una mantella ridotta, con cappello tondo, entrambi porpora. Il Gran Maestro della Fede calza una mantella ridotta, con cappello triangolare, entrambi color minio
- costume per il l’Idealista – indossa saio e cappuccio ocra, che gli copre il viso
La nota distintiva del costume da Idealista, è data dall'assenza di visibilità dell'attore inteso come persona fisica, in quanto costretto all'interno di un abito che investe il corpo nella sua totalità, nascondendone la persona. Di conseguenza, dev'essere realizzato con materiali elastici, particolarmente duttili e adattabili all'attore medesimo, per favorire il performer nelle manifestazioni fisico-gestuali richieste. Anche per gli altri personaggi, seppur meno celati dell’Idealista, vale lo stesso principio legato alla libertà di movimenti, sempre in favore all'azione scenica richiesta, con unica eccezione per Re e Regina, volutamente compromessi in manti abbondanti. Tali caratteristiche non possono dissociarsi dal trucco che l'attore stesso è tenuto ad eseguire, includendovi altresì una cura particolare alla capigliatura, in funzione dei cappelli, rilevante per il completamento di ogni personalità presente in scena.
Scena 1
Il 1° Ministro a udienza dal Re
A Palazzo Reale.
Presenti in scena: Re Cacone e la Regina, sua consorte, entrambi in posizione statica. Il 1° Ministro entra, ansiosamente, qualche istante dopo l’apertura del sipario.
Azione scenica: dialogo fra Re Cacone, Regina e 1° Ministro.
Nb Ogni personaggio usa un linguaggio confidenziale col 1° Ministro, rivolgendosi a lui col ‘tu’; mentre, tra loro, interagiscono per mezzo del ‘voi’.
Scena: due troni su praticabile, posti in diagonale alla platea. Uno specchio centrale, su girevole.
Costumi: Re e Regina indossano due corone sovradimensionate e due mantelli blu altrettanto abbondanti, che impediscono movimenti rapidi. Il 1° Ministro veste una mantella ridotta, di piuma scarlatta, leggera, per favorire il movimento, e un cappello, anch’esso piumato scarlatto.
Accessori: il Re ha tra le mani un coltello, con cui gioca; la Regina mantiene un fazzoletto blu.
1° Ministro (entra in scena correndo e ansimando) Maestà. Maestà. (s'inchina davanti al Re) Maestà.
Re Devi fare attenzione. (fa cenno di alzarsi) Queste corse ti porteranno alla tomba, prima o poi. (alla Regina) Oltre a urtarmi i nervi. (al 1° Ministro) Perché non ti ho ancora licenziato? Non ricordo la motivazione.
1° Ministro (con l’indice sollevato, restando a terra)
Re Parla.
1° Ministro (titubante) Forse perché Vi risolvo tante problematiche, Maestà.
Re (dubbioso) Forse. (imperativo) Comunque, calmati e respira.
1° Ministro Sì, Maestà. (si alza, facendo lunghi respiri)
Re Ecco, così. Pacato. E adesso dimmi, quale grave male affligge l’umanità, questa volta?!
1° Ministro (riprende ansimando, come se non avesse fatto gli esercizi di respirazione) Ohoo! Mi hanno appena riferito, Maestà. Sono giunti or ora dalla Vostra magnifica piazza.
Regina (insieme) Cosa?
Re (insieme) Chi? (poi, lancia uno sguardo minaccioso alla Regina, per indurla al silenzio)
Regina (volge di lato il capo, offesa)
1° Ministro (in affanno; in crescendo) I consiglieri, la polizia, i Mui, (Maestri Universitari Ispirati) tutti… sono tutti in allarme!
Regina (insieme) Per cosa?
Re (insieme) Per chi? (lancia, nuovamente, uno sguardo minaccioso alla Regina, per indurla al silenzio)
Regina (volge di lato il capo, offesa)
1° Ministro Per quell’uomo… per quello che diceva… quell’individuo… quel… quel… insomma, quello che ha parlato! (tra sé) Ohooo! Che catastrofe! (al Re) Ha parlato in piazza della… (con bocca spalancata)
Regina …della?!… (con bocca spalancata, anche lei)
1° Ministro …a, a, a… (ancora, con bocca spalancata)
Re …a, a, a?!… (con bocca spalancata, anche lui)
1° Ministro …a, a, a (con accelerazione) a, a, a…
Re e Regina (seguendo l’accelerazione ritmica) …a, a, a…
1° Ministro …a, a, a…
Re (irato; ad alta voce) …allora?!
Tutti (si arrestano di colpo)
1° Ministro (riprende calmo) Grazie, Maestà. Ha parlato della… della…
Regina …fusione dei ghiacci?
1° Ministro (s’inginocchia) No, mia Signora. Della…
Regina …deforestazione?
Re (fa cenno al 1° Ministro di rialzarsi)
Regina (al marito) Il cattivo uso del suolo, può esser considerato un problema enorme.
1° Ministro (si rialza) No, mia Signora. Della…
Re …popolazione mondiale in sovrannumero.
1° Ministro (s’inginocchia, abbassando la testa tra le braccia; implorante, comincia a singhiozzare) No, Maestà. Della…
Regina Dissipazione energetica.
1° Ministro (mugugni e cenno negativo col capo)
Re Acqua dolce e acidificazione degli oceani.
1° Ministro (mugugni e cenno negativo col capo)
Regina Abuso di azoto?
Re Abuso di alcol?
1° Ministro (col capo abbassato fa cenno negativo; poi, comincia a mugugnare ed a picchiare pugni sul palco)
Regina Abuso di sesso?
Re Qualche abuso, in genere?
1° Ministro (sempre col capo abbassato fa cenno negativo; continua a mugugnare ed a picchiare pugni sul palco)
Re Certo, se ci dessi un aiuto…
Regina (al Re) …se la sta prendendo troppo. Non gli farà male?
Re (alla Regina) Gli ho detto di respirare.
Regina Dev’essere qualcosa legato a una mancanza, una perdita.
1° Ministro (solleva il capo; con la mano compie un gesto indicante la vicinanza al tema)
Re Perdita, perdita… e cosa si può mai perdere, in una vita, se non l’onore.
1° Ministro (riabbassa il capo; riprendendo a mugugnare)
Regina La dignità.
1° Ministro (cenno negativo con la mano)
Re La battaglia sul campo? La battaglia strategica. La guerra?
Regina La biodiversità!
1° Ministro (solleva il capo di scatto, cessando ogni gesto)
Re (sorpreso, al 1° Ministro) Questo?! (alla consorte) Che diavolo è la biodiversità?
1° Ministro (stremato, al pubblico) L’uguaglianza.
Regina La differenza. (al marito) La varietà degli organismi viventi. Le specie differenti.
1° Ministro (sollevandosi) Uguali. Dice che gli uomini son tutti uguali.
Regina (leggera) Uguali?! A dir stoltezze di sicuro.
Re (in crescendo) Uguali?!
1° Ministro Come doveri e diritti, Maestà.
Regina (preoccupata, al marito) In quel senso uguali?
Re (ad alta voce, alzandosi ritto in piedi) Uguali?! (lancia il coltello ai piedi del 1° Ministro)
1° Ministro (col capo chino sul coltello) Così pare, Maestà.
Re (ad alta voce) Non ho sentito.
1° Ministro (solleva il capo; guardando spaventato il Re, aumenta la tonalità) Così pare, Maestà.
Re (sposta il mantello all’indietro, per muoversi con maggiore libertà; scende dal trono, guardando in faccia il 1° Ministro) Raccoglilo.
1° Ministro (timoroso, indica il coltello e il Re, accennando un gioco con le dita che si incontrano; poi, si abbassa, lo prende, e lo dona al Re, col capo chino) Ecco… Maestà.
Re (duro, spalanca la mano) Feriscimi.
Regina (insieme) Oh!
1° Ministro (insieme) Oh! Non potrei mai, Maestà.
Re (ad alta voce) Feriscimi!
1° Ministro (porta le mani col coltello davanti al suo volto chino, e ricomincia ad ansimare) No, davvero Maestà. Non chiedetemi questo.
Re (irato, prende il coltello e si arreca un taglio alla mano che chiude in un pugno; poi, la riapre, mostrandola al 1° Ministro) Vedi il mio sangue?
Regina (col fazzoletto, si fa vento per qualche istante)
1° Ministro (sempre a capo chino) No, Maestà.
Re Solleva il capo.
1° Ministro (lo alza, vede la mano insanguinata, ed accenna un malore)
Re Adesso lo vedi? (gli da due schiaffi in faccia per farlo riprendere)
1° Ministro (intontito) Sì, Maestà.
Re Di che colore è?
1° Ministro B… b…
Re (in crescendo) Qual è il suo colore?!
1° Ministro B… b… blu?!
Sangue (ovviamente rosso)
Re (rivolto prima al pubblico, poi alla Regina) Blu! È blu.
1° Ministro (cade a terra, svenuto)
Re (guarda il corpo del 1° Ministro e allarga le braccia; poi, alla Regina) Perché non lo licenzio?
Regina Dice che ti risolve i problemi.
Re Ah, già. (rivolto al 1° Ministro) Vedo. (mentre torna a sedersi sul trono, la regina gli porge il suo fazzoletto blu) Grazie, mia Regina.
Regina (annuisce)
Re (mentre si fascia la mano; leggero) Come sono andato?
Regina Bene. Sei sempre teatrale nelle tue manifestazioni.
Re Sono in teatro.
Regina Non si può negare.
Re (riprende, serio, il pensiero sul sangue) E allora, cos’ha di uguale il mio sangue, il sangue reale, di questo Re, a quello di un…
Regina …suddito.
Re Comune mortale. Un essere che ogni giorno della sua vita, ogni giorno del calendario, tutti i 365 giorni dell’anno, lavora.
Regina Non tutti.
Re Tutti.
Regina Ci sono le feste.
Re Ah, fanno baldoria, i comuni mortali.
Regina Le malattie.
Re E si ammalano pure. (tra sé) D’altronde vivendo tutti ammassati.
Regina Gli scioperi.
Re (sorpreso) Nel mio Regno?!
1° Ministro (intontito, mentre cerca di risollevarsi) Non nel vostro, Maestà. (sviene nuovamente)
Re (si gira x un istante verso il 1° Ministro; poi, alla Regina, come se nulla fosse successo) Sì, ma… lavorano, producono, realizzano.
Regina È il loro miserabile destino.
Re E io. Io. Sono forse un comune mortale?
Regina Tu non hai mai lavorato.
Re Quindi: sono un comune mortale, io?!
1° Ministro Certo che no, Maestà. (rialzandosi con fatica)
Re (con enfasi) Certo che no! (al 1° Ministro, duramente) Non fare più questi scherzi.
1° Ministro No, Maestà.
Re In mia presenza e, soprattutto, alla presenza della tua Regina.
1° Ministro Non si ripeterà, Maestà.
Re Devi portare rispetto per il sangue del Re.
1° Ministro Sono profondamente desolato, Maestà.
Re Ah, falla finita. (riprende, tra se) Ma io, io, sono un uomo comune?! Ragiono come un uomo comune? Agisco, forse, come un uomo comune? Certo che no. Perché ho un dovere. Il dovere di un Re. Perciò ‘devo’ essere più arguto, più capace, più preponderante di un uomo comune.
1° Ministro Anche più clemente, Maestà.
Re Anche più clemente! Ho il dovere di essere ‘maggiore’ in tutto. E allora parla: chi è costui che si permette di enunciare queste idiozie dentro al mio Regno?!
1° Ministro Non ha detto il suo nome, Maestà.
Re Tipico dei codardi.
1° Ministro Però, si fa chiamare… l’Idealista, Maestà.
Re (riflessivo) Idealista.
Regina Idealista?
1° Ministro Idealista, Maestà.
Re (irato; in crescendo) Maestà un accidente! Convoca il Consiglio. Chiama i Maestri. Tutti. Devo venire qui tutti. E subito.
1° Ministro (in apprensione; si inchina uscendo di scena) Certamente, Maestà. Sarà fatto, con rapidità. Come desiderate, Maestà.
Re Vai!
Scena 2
Re Cacone convoca i Consiglieri
A Palazzo Reale.
Presenti in scena: Re Cacone, la Regina, e il 1° Ministro accanto a loro. Al suono delle trombe, entrano, in fila indiana, il Gran Maestro delle Armi, Gerarca dello Stato Maggiore delle Spade; il Gran Maestro delle Menti, Membro onorario della Congregazione dei Mui (Maestri Universitari Ispirati); il Gran Maestro della Fede, Discepolo della Confraternita degli ‘Irradiati dalla Grossa Luce’. Si dispongono specularmente, lungo la diagonale opposta ai reali.
Azione scenica: dialogo vivace fra i presenti.
Nb Quando viene interpellato, ogni Gran Maestro si sposta a centro scena.
Suono: squilli di trombe.
Costumi: il GM delle Armi indossa una mantella ridotta, con cappello quadrato, entrambi bordeaux. Il GM delle Menti veste una mantella ridotta, con cappello tondo, entrambi porpora. Il GM della Fede calza una mantella ridotta, con cappello triangolare, entrambi color minio.
Suono (primo squillo di trombe)
1° Ministro (entra frettolosamente, fermandosi in centro scena per fare un inchino ai reali; sempre con rapidità, si dispone ritto, accanto al Re)
Suono (secondo squillo di trombe)
GM Armi (entra, e si porta al centro, inchinandosi davanti al Re; poi, assume la posizione in diagonale)
1° Ministro Il Gran Maestro delle Armi, Gerarca dello Stato Maggiore delle Spade, e Consigliere di Sua Maestà.
Suono (terzo squillo di trombe)
GM Menti (entra, e si porta al centro, inchinandosi davanti al Re; poi, assume la posizione in diagonale)
1° Ministro Il Gran Maestro delle Menti, Membro onorario della Congregazione dei Mui, i Maestri Universitari Ispirati, e Consigliere di Sua Maestà.
Suono (quarto squillo di trombe)
GM Fede (entra, e si porta al centro, inchinandosi davanti al Re; poi, assume la posizione in diagonale)
1° Ministro Il Gran Maestro della Fede, Discepolo della Confraternita degli ‘Irradiati dalla Grossa Luce’, e Consigliere di Sua Maestà.
Re Consiglieri, siete stati convocati d’urgenza, sapete bene per cosa. Mi aspetto, dalle vostre persone, delucidazioni a riguardo.
Gran Ministri (cominciano a parlare insieme, incomprensibilmente, compiendo movimenti frenetici; in crescendo, le loro voci si sovrappongono per qualche istante)
Re (con un gesto deciso, ordina al 1° Ministro d’intervenire per placare i Gran Maestri)
1° Ministro (si pone davanti a loro, invitando alla calma, senza successo)
Re Si-len-zio!
Gran Ministri (s’interrompono di colpo, riformando la diagonale)
1° Ministro (torna nella posizione iniziale)
Re Mi aspetto, dalle vostre persone, delucidazioni a riguardo. Uno alla volta.
GM Armi Chiedo la parola, Maestà.
Re Concessa.
1° Ministro (con un gesto del braccio, invita il GM delle Armi a spostarsi a centro scena)
GM Armi Il discorso nella piazza del Re, avvenuto poche ore fa, senza concessione, nonché privo di precedenti, e ascoltato da una moltitudine di persone, di sudditi di Sua Maestà, indica un’unica condotta: l’impudenza di un uomo che non ha alcun rispetto per il Nostro Eccellentissimo Sovrano, e per nessuno degli Ordini a lui connessi. Tale comportamento entra, inevitabilmente, in conflitto con le leggi del Regno.
Re E…?!
1° Ministro (si inserisce nel discorso con la solita agitazione) Erano tutti presenti, Maestà: popolani, dottori, vecchi, giovani, amanuensi, donne con bambini, donne sole, e… (osserva il volto del Re e quello del GM delle Armi, che lo guardano duramente; poi, abbassa il capo, tornando nella sua posizione)
Re (al GM delle Armi) E…?!
GM Armi Va soppresso senza esitazione, Maestà.
GM Menti/Fede (applaudono, in sincronia, quanto detto dal GM delle Armi)
Re (lancia uno sguardo alla Regina, senza parlare)
Regina (annuisce al marito)
GM Menti (sollevando la mano) Se posso aggiungere, Maestà.
Re Aggiungete.
1° Ministro (come un buon vigile, direziona i Gran Maestri; con una mano indica al GM delle Armi di tornare nella posizione iniziale, con l’altra invita il GM delle Menti a porsi a centro scena)
GM Menti (aulico) Quanto detto, poc’anzi, dal Gran Maestro delle Armi qui presente, non è discutibile, non è opinabile, non è controverso. Descrive, con estrema precisione, la gravità del fatto realmente accaduto. A tal riguardo, ammesso che la Maestà Vostra abbia intenzione di favorirmi, vorrei aggiungere un piccolo dettaglio sulla vicenda e sul corrispondente valore intrinseco.
Re Vi favorisco, ma in sintesi.
GM Menti Senza dubbio, Vostra Eccellentissima Grazia. Con l’occasione Vi porgo la mia personale gratitudine per la licenza della parola a me accordata.
Re (indica di accelerare; poi, duramente) Procedete.
GM Menti (destabilizzato) Certo, bene, sicuramente, Vostra Illustrissima Grazia. (riprende aulico) Nell’affrontare il tema dell’agitatore, rivoltoso e sovversivo, presente in piazza del Re, vorrei impostare l’analisi partendo dalla ‘parola’. Dal termine con cui tale figura si fa nominare: Idealista. Chi è un idealista? Colui il quale tende a risolvere la realtà con un’idea. E qual è quest’idea, esposta alla folla, con capacità persuasiva, dall’elemento insidioso sopra citato? Qual è? L’uguaglianza. A un solo uomo è venuta l’insana idea di risolvere la realtà di noi tutti attraverso l’uguaglianza. (sorride) Mia Regina, mio Re, 1° Ministro, Gran Maestri qui presenti, Vi prego di correggermi: se non è un folle, questa persona, è senz’altro una personalità.
Tutti Ohoo!
1° Ministro (si inserisce nel discorso con la solita agitazione) Più di una personalità era presente in piazza: avvocati, architetti, ingegneri, amanuensi, medici, scienziati, artisti, antropologi, e anche qualche Mui. (indica, con decisione, il GM delle Menti)
Tutti Ohoo!
1° Ministro (tragico) Questa è la gravità vera, Maestà!
GM Menti Maestà Santissima sono stato accusato, ingiustamente ed erroneamente. Concedetemi di espletare!
Re Esp… espl… in sintesi. Mi sto innervosendo.
GM Menti (piaggiatore) Oh, Vostra Eccellenza, lungi da me dall’irritarVi. (duramente, indicando il 1° Ministro) Piuttosto lui, l’insidioso, l’esagitato, colui che turba le persone. Con lui è necessaria una buona dose di pazienza.
Re L’ho finita. (alla Regina, indicando il 1° Ministro) Ma non dovevo licenziarlo?! (senza attendere risposta, al GM delle Menti) E lei, concluda, maledizione!
GM Menti (piaggiatore) Oh, Magnificenza Illustrissima. Siete stato Voi a nominarmi Membro onorario della Congregazione dei Mui. Ed io ho accettato responsabilmente questo ruolo. Non lo si può negare.
1° Ministro (spalanca la bocca, alzando la mano per avere attenzione dal Re)
Re (senza considerarlo) Nessuno lo nega.
1° Ministro (ritorna nella posizione iniziale)
GM Menti Ma è corretto da parte mia enunciarVi una questione delicata. I Mui, i miei cari Mui, i Maestri Universitari Ispirati, non sono sempre in accordo. Solitamente discutono, animati dalla curiosità, dal sapere, dallo stupore, ma altre volte litigano, con ferocia. Soprattutto fra i più giovani c’è malcontento. Ed è sempre per una questione di parole, Vostra Grandiosità.
1° Ministro (s’inserisce con foga, senza attendere il permesso, additando il GM delle Menti) Siete voi che li dovete controllare. Siete voi che non dovete produrre menti fragili.
GM Menti Come la tua?! Psicolabile 1° Ministro. Anche tu sei stato un Mui. Stai sputando nel piatto in cui hai mangiato per anni.
1° Ministro Lo nego.
GM Menti Solo perché ti hanno cacciato dalla Confraternita.
1° Ministro Lo nego.
GM Menti Solo perché non riuscivi a formulare un pensiero.
1° Ministro (affranto) Lo nego.
Regina Basta così. Non siete qui per parlare delle vostre irrisolte problematiche personali. Attenetevi alla discussione del fatto accaduto.
Re (al 1° Ministro) Se apri ancora quella bocca…
1° Ministro (china il capo)
Re (al 1° Ministro) Provvederò a licenziarti, prima o poi.
GM Menti (s’inchina alla Regina) Perdonate, Vostra Eccellenza. Non si ripeterà. (risollevandosi; al Re) Tornando all’Idealista, e concludo, la situazione creatasi ha, sicuramente, la sua gravità. Non è mia intenzione scusare alcuni Mui presenti in piazza, che verranno sanzionati per il loro comportamento inadeguato. Comprendo, però, l’attrazione, o quanto meno la curiosità nei confronti di questo individuo, abile manipolatore della ‘parola’, soprattutto da parte dei Mui più giovani, dalle ‘menti’ ancora recettive, in evoluzione continua, quindi… meno forti.
Re (esigente) Quindi?
GM Menti Quindi una figura pericolosa, senz’altro da sopprimere.
Re Oh! Finalmente. (fa cenno al GM delle Menti di tornare al proprio posto; poi, domanda ai tre consiglieri) E in che modo si potrebbe sopprimere, questo Idealista?
GM Armi Crocifisso, impiccato, arso vivo, proprio, nella piazza del Re. Le opzioni sono molteplici.
GM Fede Così verrebbe ucciso solo il corpo, non l’idea. Non l’Idealista. Diventerebbe un martire. E la storia, in particolare la tradizione ecclesiastica, come tutti sappiamo, ne presenta già molti.
Re Oh! Gran Ministro della Fede, mancava il vostro intervento. (gli indica di avanzare) Venite avanti.
GM Fede (pacato) Vi ringrazio, Maestà. Propongo di rinchiuderlo in monastero a riflettere delle sue avventatezze. I monaci si prenderanno cura del suo corpo e della sua anima. Nessuno sentirà più parlare di lui. Niente uscirà dal monastero. Alle volte, il più delle volte, gli uomini vanno indirizzati sulla retta via, perché molte e insidiose sono le strade di perdizione, Maestà. (inchinandosi, torna al suo posto)
Re (riflessivo) Rieducare un uomo già formato? È possibile?
GM Armi Assolutamente no, Maestà.
Gm Menti Soprattutto un uomo dall’ideale così alto, Vostra Eccellenza.
GM Fede (ai due Gran Maestri) Possedete scarsa fiducia nei metodi dei miei monaci.
Gm Menti Non sono i monaci ad essere in discussione.
GM Armi Piuttosto l’individuo.
GM Fede I miei monaci…
1° Ministro (s’inserisce, senza attendere il permesso) …erano in piazza.
GM Fede (chiede l’intervento del Re) Maestà!
Re (spalanca le braccia) Ahaa!
1° Ministro (incalza, al Gran Maestro della Fede) Tutti gli ordini mendicanti erano lì. Le congregazioni, i canonici regolari, preti, chierichetti, suore, neo-catecumeni, e si sa quanti sono, erano tutti lì. E Voi vorreste mandarlo in un monastero?! A proposito di idee, questa è davvero bella!
Re (sorride, divertito)
GM Menti (al Gran Maestro delle Armi) Fortuna che non se l’è presa con i tuoi.
1° Ministro C’erano i soldati. E non hanno fatto niente!
GM Armi Cos’avrebbero dovuto fare?!
1° Ministro Crocifiggerlo, impiccarlo, arderlo vivo, per esempio.
GM Armi Senza aver ricevuto l’ordine, i miei soldati non muovono un dito. (al Re) Maestà, ripropongo: crocifissione, impiccagione, arsura, sono le esecuzioni storiche. Esistono, però, delle alternative.
GM Menti (ironico, al Gran Maestro delle Armi) Certo. Potremmo chiuderlo in una cella e aprire il gas.
GM Armi (serio) Eh! Sarebbe una fine più che dignitosa.
GM Menti Sarebbe comunque una fine.
GM Fede E il mezzo per il martirio.
Re Bene. Per modo di dire. È sempre utile sentire le vostre considerazioni, Consiglieri. (alla consorte) Mia Regina, siete stata silenziosa. Avete intenzione di intervenire?
Regina (con un cenno del capo, ringrazia il Re; poi, ironica, ai consiglieri) È stato un piacere ascoltarvi. Un immenso piacere. Per anni le mie fragili orecchie sono rimaste in attesa di un momento così opportuno. Non mi avete delusa, concedendomi l’ascolto di riflessioni tanto ineccepibili e puntuali.
Gran Maestri (sorpresi, con sguardo stupito)
Re (cenno al 1° Ministro)
1° Ministro L’udienza è conclusa.
Suono (squillo di trombe)
Gran Maestro (escono, inchinandosi)
Re (al 1° Ministro) Anche tu.
1° Ministro (espressione di stupore al pubblico; poi, s’inchina ed esce anche lui)
Re (alla Regina) Anche Voi, mia cara. Ho bisogno di rimanere solo.
Regina (stupita anche lei. Cenno affermativo col capo; poi, scende dal trono e percorre il palcoscenico fino alla quinta opposta al trono stesso)
Re (la osserva immobile)
Regina (si volta, lanciando un ultimo sguardo al Re; poi, esce)
To be continued…
APPENDICE
Sulla drammaturgia, in particolare sulla drammaturgia storica
Sulla drammaturgia
La drammaturgia, ovvero la scrittura teatrale, è un tipo di scrittura “doppia”. Dev’essere pensata per la rappresentazione e non soltanto per la lettura come un qualsiasi altro testo; ossia, è necessario individuare i termini che meglio possono modellarsi all’azione fisica dell’attore, e che, contemporaneamente, permettono la comprensione della vicenda da parte dello spettatore. Oltre a questi punti, bisogna tener presente anche i gesti collettivi dei performer agenti in scena, sempre in rapporto alla parola detta, alle entrate/uscite e agli spostamenti continui. In sintesi, la drammaturgia, favorisce il racconto di una storia sia a livello visivo che orale, e qui trova la sua dimensione d’eccellenza, per contro, presenta svariate difficoltà d’impostazione.
Sulla drammaturgia storica
Il lavoro realizzato, verte su temi rilevanti e in parte già citati, quali: il concetto di doppio, il gesto dell’attore in rapporto alla parola, l’azione fisico/verbale, il tempo storico passato in relazione a quello presente. Questi stessi temi, specifici del Teatro di Parola, devono inevitabilmente convergere verso la rappresentazione di una vicenda, che sia essa a sfondo sociale, antropologico, politico, o filosofico.
Per raggiungere questo obiettivo, è necessario partire da una ricerca storica consistente, tale da porre le basi strutturali all’opera. La ricerca storica medesima, punto focale del testo, contribuisce alla solidità dell’impianto impostato dall’autore, sostiene l’elaborazione filologica compiuta dall’attore, e, per ultimo, ma non meno importante, agevola la lettura dello spettatore, sia a livello di pensiero che di sentimenti. Inoltre, permette la caratterizzazione dei singoli personaggi, visti da diverse angolazioni, e favorisce il dibattito anche sulle più complesse vicende passate, realmente accadute, poste sempre in relazione alla contemporaneità.
Sulla drammaturgia contemporanea
La drammaturgia contemporanea è, o perlomeno dovrebbe essere, il fiore all’occhiello delle produzioni teatrali, soprattutto se realizzata ex-novo, sia a livello strutturale/compositivo che narrativo, e se non si presenta come un adattamento da testi già esistenti (a cui, erroneamente, viene dato il nome di drammaturgia). È necessario attribuire alla drammaturgia contemporanea quel valore aggiunto che non può essere sostenuto da altre forme della rappresentazione teatrale. Di conseguenza, il lavoro del drammaturgo, sicuramente elitario, verte sulle considerazioni sopra citate, con la consapevolezza di chi compie un percorso artistico rivolto all’ottenimento di risultati permanenti, in modo da arricchire non solo la realtà teatrale, ma culturalmente la società e il costume del tempo storico di appartenenza. Quest’ultima operazione è imprescindibile dall’opera realizzata, e contribuisce in modo rilevante alla crescita culturale di un Paese. È un dovere civico, un dovere etico che ogni autore non può esimersi dall’ottenere, e va molto oltre la rappresentazione di un semplice e fortunato spettacolo.